Lento cullare del mare, ti accompagna, poi scompare.
Frenetico movimento di dita, tutto in discesa, poi tutto in salita.
Eco di un silenzio notturno, riempie i pensieri, poi cede al tuo sonno.
Accesi colori su una tela bianca, risalta alla vista, copron quello che manca.
Correre di piedi su distese di prato, lascio quello che ho perso, che credevo trovato.
Riflesso di un immagine che guardo allo specchio,
forse non più giovane, ma ancora non vecchio.
Flash isterici che si agitano nella testa, portatori di sbagli, di amori., di quello che resta,
portatori di sogni, di speranze perse, di quelle invece trovate, nelle salite, nelle corse.
Ed eccole. Immagini che cantano, che sanno ballare
immagini che ridono, che sanno calmare.
Rintocchi. Uno ad uno li sento nel petto, un piano, un basso, una viola, un clarinetto.
Un’ arpa che sogna nella luce d’estate, un violino che grida per le labbra baciate.
Una chitarra che accompagna una madre indaffarata, una famiglia di archi per una bimba appena nata.
E ancora flauti, piatti, trombe e tromboni, un organo che ruggisce per le proprie ambizioni,
un violoncello che trascina con se in superficie, per lasciare alle spalle quell’ odiosa cornice.
per abbandonare lo sconforto e non cedere alla pena, per abbracciare quella vita tanto matta quanto piena.
E ancora dondolo ad occhi socchiusi, rendendo i dubbi meno confusi.
Perché sono note che tirano i pensieri, dai rumori di oggi ai ricordi di ieri.
Per dire, quando la parola non esiste. E non puoi tacere, un’ emozione non resiste.
E mentre la terra gira, gira senza fermarsi mai.
guarda il cielo
respira
pensa a quello che hai.
Questa è per lei che mi ha sempre capita,
La Colonna Sonora della mia vita.
-Lydia L Galeno
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